Libertango

Ascolto Electric Tango in questa uggiosa serata d’estate, i ticchettii delle gocce di pioggia battono sulle mattonelle della terrazza accompagnando note che criminosamente ascolto in solitudine, note che renderebbero meraviglioso un qualsiasi momento, note che tingono di malinconia le mie discordanti sensazioni. È questa la bellezza del tango, la sua capacità di proporzionarsi a qualsiasi stagione dell’umore con il vigore e la passione dei suoi ritmi impregnati di romanticismo e velati di nostalgia, di afflizione. Il tango è passione, passione in tutte le sue accezioni, è dolore, sofferenza, pena, tormento, tribolazione, sentimento, partecipazione, trasporto, eccitazione, slancio, impeto, impulso, vigore, desiderio, bramosia, piacere, cupidigia, voluttà e ancora amore, attaccamento, devozione, mania, esaltazione, follia, furore, delirio.

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Allora questa sera c’è il tango nei mormorii del vento, c’è Buenos Aires nella mia mente, ci sono colori, suoni e profumi di una città tanto lontana quanto vicina, una città mai vissuta. Buenos Aires, metafora di un viaggio non intrapreso fatto di colori, suoni e profumi di un luogo, di una stagione, di una giornata, di un attimo, di un caduco sguardo. Se chiudo gli occhi vedo Buenos Aires immergersi delicatamente nel Rio de la Plata, dal Monumental alla Boca, vedo Buenos Aires bronzea sotto il sole di un’estate argentina, vedo Buenos Aires serena sotto una pioggia repentina, vedo lo splendore di Baires in ogni suo aspetto, dal più solare al più riservato. Buenos Aires c’è sempre stata e la scopro solo ora, dopo aver contemplato altri orizzonti, dopo aver visitato altre terre, dopo essermi perso tra le strade di mille città. Buenos Aires c’è sempre stata e questa sera i sussurri dei miei giovani ricordi hanno il ritmo di un tango di Gardel, lo splendore dei versi di Borges e le fattezze di una terra incantevole. Questa sera c’è Buenos Aires nei miei occhi, nella mia mente, nelle mie vene, un biglietto senza ritorno tra le mie mani e tanta voglia di intraprendere un viaggio la cui partenza è l’unica certezza, l’unica difficoltà.

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